Una raccolta di
scritti, riflessioni, lettere dal lager e articoli di Giovannino Guareschi,
l'indimenticato e bravissimo autore di Don Camillo, si chiamava proprio così,
Chi Sogna Nuovi Gerani?, perché se fate attenzione vi accorgerete che la frase
altro non è che l'anagramma del suo nome.
In via delle Cose
Nuove ero io che sognavo nuovi gerani, da appendere alla ringhiera che corre
lungo la strada, di fronte alla nostra casa, e che mi pareva spoglia. Li
sognavo all'inizio platonicamente, come si sogna qualcosa che non potrà mai
realizzarsi. Poi ho comprato una (una sola) balconiera ed ho provato a vedere
se ci stava. Ci stava. Sempre meglio essere sicuri. Poi ho comprato un vaso
adatto alla balconiera. Ci stava anche quello. Poi ho comprato due piantine di
gerani da trasferire nel vaso. Poi ho lasciato le piantine nei loro vasetti di
plastica originari per un paio di settimane, annaffiandole di tanto in tanto.
Poi Damiano si è
spazientito e in un pomeriggio ha comprato altre cinque balconiere, altri
cinque vasi, altre dieci piantine, un sacco di terriccio, ha travasato i gerani
(due piantine per balconiera, dividendoli per colore), ha sistemato le
balconiere sulla ringhiera ed ha fatto anche una passata di fil di ferro per
evitare che qualcuno ce le porti via (non so quanto sia alto il tasso dei furti
di gerani, dalle nostre parti, ma lui sembrava preoccupato).
Quindi, la morale
della favola è che io ho avuto i miei gerani nuovi limitandomi a dare il via al
processo e vedendolo completarsi senza sforzo da parte mia.
No, la vera morale è
che Damiano mi vuole bene. Credo.
(Dile)
Oh, ma che carini!!
RispondiEliminaPs. Io appoggio tanto I gerani sul balcone, li ho sempre avuti a casa, belli belli!! ;)