giovedì 26 febbraio 2015

Un anno di cose nuove!



Il nostro blog compie un anno (siamo proprio scrausi e non abbiamo neanche ricordato il giorno giusto, ma vabbè).
Quando abbiamo cominciato a scriverlo avevamo solo un'idea vaga di quello che volevamo fare. Anzi, Dama si è convinto a intraprendere l'impresa solo quando ho escogitato un titolo "simpatico", perché, per chi non lo sapesse, il nome del blog suona molto simile al nostro indirizzo.
Non credevamo che qualcuno lo avrebbe letto a parte la cerchia dei nostri amici e parenti più stretti, ma in questo anno ha ricevuto oltre 6000 visite, e una fetta non indifferente di queste visite, nell'ordine di svariate centinaia, viene dall'estero. Di sicuro buonissima parte di questi visitatori stranieri sono capitati qui per caso, e alcuni hanno identità ben riconoscibili (amici all'estero che sappiamo che ci leggono), ma ci sono anche casi curiosi, per esempio qualcuno dalla Serbia che passa con regolarità ogni settimana...  ne approfittiamo per salutarlo: ciao, sconosciuto lettore serbo!
Il post che ha avuto più successo, con una certa sorpresa da parte nostra, è Asciugare i panni in forno, che continua ad avere almeno una decina di visite a settimana e ormai è anche uno dei primi risultati di Google se si digita questa chiave di ricerca. Anzi, a dire il vero le chiavi di ricerca per arrivare al nostro blog, a quanto ci comunica Blogspot, sono praticamente tutte una variazione sul tema dell'asciugare i panni in forno ("asciugare i vestiti nel forno", "asciugare panni forno", "panni nel forno", "asciugare il forno", "asciugare i pantaloni nel forno", "vestiti asciugati nel forno"… e potrei continuare). Probabilmente a giro per il web c'è un mucchio di gente che si ritrova con i panni bagnati e ricorre a Google, e sempre più spesso incappa nel nostro blog (rendendosi conto troppo tardi che non si tratta della soluzione che cercavano ma del resoconto di una mattinata tragicomica). Si può solo sperare che una volta approdati in Via delle Cose Nuove, questi visitatori privi di asciugatrice facciano un giretto sul blog e si incuriosiscano abbastanza da ritornare una volta risolto il problema dei panni bagnati.
Altri cavalli di battaglia sono stati Cucinare in lavastoviglie, Attenti al Canone e Cose Serie, ma quasi tutti i post hanno avuto un discreto successo, una volta pubblicizzati sul profilo facebook di Dama… perfino le verbosissime Recensioni di Dile.
Per quanto riguarda i commenti, invece, siamo ancora piuttosto scarsi, quindi che ne dite di lasciarci qui sotto un bel "Buon compleanno"? (Nota bene: il fatto di non poter mai leggere i commenti o i like lasciati su facebook a Dama, non avendo io un mio profilo, è stata la più forte tentazione ad aprirne uno a mia volta! Ma ricordatevi che se commentate su fb, nel blog non rimarrà traccia dei vostri preziosi interventi!)
E' stato bello farvi entrare nel nostro giardino tuttora privo di una siepe degna di questo nome, e darvi l'occasione di sbirciare in casa nostra. Cosa ci aspetta adesso? Usare la centrifuga come uno shaker? Fare la marmellata in lavatrice? (speriamo sinceramente che quest'ultima frase non diventi a sua volta un indice di ricerca gettonatissimo: NO, non abbiamo idea di come si faccia a fare la marmellata in lavatrice. Per ora).
Ad ogni modo ringraziamo tutti e ci rimettiamo al lavoro per un altro anno di Cose Nuove!

giovedì 12 febbraio 2015

ODE ALLA MAGLIA DELLA SALUTE


Tu vituperata, offesa, derisa, 
foriera di abbronzature anti-sesso
Tu, che del muratore sei divisa
(e lui difatti non ti cambia spesso)

Sappi che per me, da novembre a marzo,
sei scudo e protezione da ogni male.
Ti porto con sittanto orgoglio e sfarzo
che quasi sembri un abito regale.

Io Re della salute affronto il mondo
nessuno sa del mio intimo scudo
(a meno che non sfugga un po’ il colletto)

Ed anche se io sudo son giocondo,
perché la sera quando mi denudo,
ne metto un’altra, e fresco vado a letto.



domenica 1 febbraio 2015

Assi dell'asse




 Dama è diventato uno stiratore niente male, ormai. Appena sposati, coraggiosamente conscio del fatto che sarebbe stato ingiusto far ricadere interamente su di me l'incombenza, si era dedicato d'impegno alle sue prime sessioni di stiratura non avendo mai preso prima un ferro in mano in vita sua. Non si deve credere da queste mie parole che io fossi all'epoca un'artista dell'appretto (frase che, detta così, potrebbe far pensare che lo sia adesso, mentre la verità è che non ho mai usato l'appretto. Mai), ma avevo stirato già abbastanza da padroneggiare (più o meno) le camicie e i lenzuoli con gli angoli, ossia gli elementi più complessi del nostro bucato. Soprattutto avevo assorbito fino al midollo un modello di stiratura tipico di casa dei miei genitori, ovvero equamente suddiviso tra i coniugi e praticato in sessioni serali, di fronte a un film o comunque un intrattenimento visivo-uditivo di qualche genere, se possibile alternandosi all'asse. Questo modello prospera anche in casa nostra. Inizialmente un buon patto di ripartizione era stato ideato così: a Damiano, nel suo tirocinio del Ferro, per far pratica, spettava tutto il bucato riconducibile in ultima analisi a quadrilateri regolari (asciugamani, tovaglioli e tovagliette, federe, persino lenzuoli senza angoli), mentre io mi prendevo le forme irregolari, dalle magliette ai pantaloni, alle più temibili camicie e camicette ai lenzuoli con gli angoli.
Il fervore iniziale mi rendeva maniacale: stiravo finanche le mutande. Però ho preso presto la scivolosa strada dell'approssimazione, e già nel primo mese di matrimonio la biancheria intima è stata abbandonata alla sola piegatura. Poi è venuta la questione della roba da palestra di Damiano, ossia quantità ingenti di magliette e pantaloni di viscido poliestere, usate e lavate a getto continuo. Non volevo cedere, e in fondo mi seccava l'idea che lui esibisse in palestra una tenuta spiegazzata-non-ho-una-moglie-veramente-amorevole (cioè, prima che il sudore stendesse un velo pietoso su ogni mancanza, uniformando il suo stile a quello di tutti gli altri). Però lui resisteva decisamente all'idea di stirarsele da solo, predicandone la totale inutilità, ed è stato pericolosamente facile decidere che in fondo aveva diritto a scegliere lo spiegazzo, visto che siamo in un paese libero.  
Poi c'è la maglina di lana, un argomento così importante nella nostra vita matrimoniale che meriterebbe un post apposito - scritto da Dama, ovviamente, vista la grande passione che nutre nei confronti di questo indumento. Ebbene, la maglina di lana da indossare sotto gli altri indumenti d'inverno (altresì nota come maglia della salute in tutte le case di riposo del mondo) è costantemente presente, in molteplici esemplari, nei nostri bucati invernali, ed anche quella è scivolata con sorprendente rapidità da "stirato e piegato" a "un colpo e via" a "appallottoliamola e scaraventiamola nel cassetto".  
Ma veniamo all'aspetto audiovisivo della sessione di stiratura.
Nonostante sia un espediente che consigliamo a tutti, presenta alcuni problemini. 


Innanzitutto, tra chi è di turno all'asse e quindi sta in piedi e chi invece in quel momento è comodamente a sedere in poltrona, le esigenze di inclinazione dello schermo del computer sono diverse.
Di solito finisce che chi non sta stirando si adegua a vedere praticamente al negativo tutte le scene notturne o in generale buie, conscio che il privilegio di un'inclinazione ottimale spetta a chi sta lavorando. D'altra parte, chi stira non si può esattamente dire che guardi lo schermo: sono più che altro occhiate fugaci tra una passata e l'altra del ferro. Poi c'è il problema dell'audio. Come abbiamo avuto modo di raccontarvi è frequente che sul nostro schermo passino serie tv in lingua originale sottotitolate. E se l'inglese oxfordiano di Downton Abbey è comprensibile anche senza ausili quando si è chinati sul risvolto di una camicia che fa i capricci, non si può dire lo stesso per lo slang americano semiarticolato di Jim Caviezel, che in Person of Interest a stento muove le labbra recitando le sue tenebrose battute. Considerando il grado di suspense della recente stagione, ogni tentativo di stirare con il nostro amato Person a farci compagnia si risolve in un continuo: 
-Eh? Che ha detto, ho perso il sottotitolo…
-Aspetta, è troppo importante, non posso spiegarti ora…  
-Ma… 
-No, incredibile!
-Ma che succede? 
-Hai visto? Hai visto?!! 
-Cosa?! Stavo finendo la manica della tua camicia…
-Control ha ricevuto un messaggio da Samaritan che… 
-Che cosa?! 
-Pazzesco!
-Insomma, ho perso un passaggio, non capisco, manda indietro! 
-No, aspetta… 
-Dai, manda indietro!
-Dile, siamo ad un momento cruciale! E poi… ma cos'è questo odore strano? 
  
… sì. Era la manica.