domenica 1 febbraio 2015

Assi dell'asse




 Dama è diventato uno stiratore niente male, ormai. Appena sposati, coraggiosamente conscio del fatto che sarebbe stato ingiusto far ricadere interamente su di me l'incombenza, si era dedicato d'impegno alle sue prime sessioni di stiratura non avendo mai preso prima un ferro in mano in vita sua. Non si deve credere da queste mie parole che io fossi all'epoca un'artista dell'appretto (frase che, detta così, potrebbe far pensare che lo sia adesso, mentre la verità è che non ho mai usato l'appretto. Mai), ma avevo stirato già abbastanza da padroneggiare (più o meno) le camicie e i lenzuoli con gli angoli, ossia gli elementi più complessi del nostro bucato. Soprattutto avevo assorbito fino al midollo un modello di stiratura tipico di casa dei miei genitori, ovvero equamente suddiviso tra i coniugi e praticato in sessioni serali, di fronte a un film o comunque un intrattenimento visivo-uditivo di qualche genere, se possibile alternandosi all'asse. Questo modello prospera anche in casa nostra. Inizialmente un buon patto di ripartizione era stato ideato così: a Damiano, nel suo tirocinio del Ferro, per far pratica, spettava tutto il bucato riconducibile in ultima analisi a quadrilateri regolari (asciugamani, tovaglioli e tovagliette, federe, persino lenzuoli senza angoli), mentre io mi prendevo le forme irregolari, dalle magliette ai pantaloni, alle più temibili camicie e camicette ai lenzuoli con gli angoli.
Il fervore iniziale mi rendeva maniacale: stiravo finanche le mutande. Però ho preso presto la scivolosa strada dell'approssimazione, e già nel primo mese di matrimonio la biancheria intima è stata abbandonata alla sola piegatura. Poi è venuta la questione della roba da palestra di Damiano, ossia quantità ingenti di magliette e pantaloni di viscido poliestere, usate e lavate a getto continuo. Non volevo cedere, e in fondo mi seccava l'idea che lui esibisse in palestra una tenuta spiegazzata-non-ho-una-moglie-veramente-amorevole (cioè, prima che il sudore stendesse un velo pietoso su ogni mancanza, uniformando il suo stile a quello di tutti gli altri). Però lui resisteva decisamente all'idea di stirarsele da solo, predicandone la totale inutilità, ed è stato pericolosamente facile decidere che in fondo aveva diritto a scegliere lo spiegazzo, visto che siamo in un paese libero.  
Poi c'è la maglina di lana, un argomento così importante nella nostra vita matrimoniale che meriterebbe un post apposito - scritto da Dama, ovviamente, vista la grande passione che nutre nei confronti di questo indumento. Ebbene, la maglina di lana da indossare sotto gli altri indumenti d'inverno (altresì nota come maglia della salute in tutte le case di riposo del mondo) è costantemente presente, in molteplici esemplari, nei nostri bucati invernali, ed anche quella è scivolata con sorprendente rapidità da "stirato e piegato" a "un colpo e via" a "appallottoliamola e scaraventiamola nel cassetto".  
Ma veniamo all'aspetto audiovisivo della sessione di stiratura.
Nonostante sia un espediente che consigliamo a tutti, presenta alcuni problemini. 


Innanzitutto, tra chi è di turno all'asse e quindi sta in piedi e chi invece in quel momento è comodamente a sedere in poltrona, le esigenze di inclinazione dello schermo del computer sono diverse.
Di solito finisce che chi non sta stirando si adegua a vedere praticamente al negativo tutte le scene notturne o in generale buie, conscio che il privilegio di un'inclinazione ottimale spetta a chi sta lavorando. D'altra parte, chi stira non si può esattamente dire che guardi lo schermo: sono più che altro occhiate fugaci tra una passata e l'altra del ferro. Poi c'è il problema dell'audio. Come abbiamo avuto modo di raccontarvi è frequente che sul nostro schermo passino serie tv in lingua originale sottotitolate. E se l'inglese oxfordiano di Downton Abbey è comprensibile anche senza ausili quando si è chinati sul risvolto di una camicia che fa i capricci, non si può dire lo stesso per lo slang americano semiarticolato di Jim Caviezel, che in Person of Interest a stento muove le labbra recitando le sue tenebrose battute. Considerando il grado di suspense della recente stagione, ogni tentativo di stirare con il nostro amato Person a farci compagnia si risolve in un continuo: 
-Eh? Che ha detto, ho perso il sottotitolo…
-Aspetta, è troppo importante, non posso spiegarti ora…  
-Ma… 
-No, incredibile!
-Ma che succede? 
-Hai visto? Hai visto?!! 
-Cosa?! Stavo finendo la manica della tua camicia…
-Control ha ricevuto un messaggio da Samaritan che… 
-Che cosa?! 
-Pazzesco!
-Insomma, ho perso un passaggio, non capisco, manda indietro! 
-No, aspetta… 
-Dai, manda indietro!
-Dile, siamo ad un momento cruciale! E poi… ma cos'è questo odore strano? 
  
… sì. Era la manica. 


Nessun commento:

Posta un commento