giovedì 10 luglio 2014

Chi sogna nuovi gerani?


Una raccolta di scritti, riflessioni, lettere dal lager e articoli di Giovannino Guareschi, l'indimenticato e bravissimo autore di Don Camillo, si chiamava proprio così, Chi Sogna Nuovi Gerani?, perché se fate attenzione vi accorgerete che la frase altro non è che l'anagramma del suo nome.
In via delle Cose Nuove ero io che sognavo nuovi gerani, da appendere alla ringhiera che corre lungo la strada, di fronte alla nostra casa, e che mi pareva spoglia. Li sognavo all'inizio platonicamente, come si sogna qualcosa che non potrà mai realizzarsi. Poi ho comprato una (una sola) balconiera ed ho provato a vedere se ci stava. Ci stava. Sempre meglio essere sicuri. Poi ho comprato un vaso adatto alla balconiera. Ci stava anche quello. Poi ho comprato due piantine di gerani da trasferire nel vaso. Poi ho lasciato le piantine nei loro vasetti di plastica originari per un paio di settimane, annaffiandole di tanto in tanto.
Poi Damiano si è spazientito e in un pomeriggio ha comprato altre cinque balconiere, altri cinque vasi, altre dieci piantine, un sacco di terriccio, ha travasato i gerani (due piantine per balconiera, dividendoli per colore), ha sistemato le balconiere sulla ringhiera ed ha fatto anche una passata di fil di ferro per evitare che qualcuno ce le porti via (non so quanto sia alto il tasso dei furti di gerani, dalle nostre parti, ma lui sembrava preoccupato).
Quindi, la morale della favola è che io ho avuto i miei gerani nuovi limitandomi a dare il via al processo e vedendolo completarsi senza sforzo da parte mia.
No, la vera morale è che Damiano mi vuole bene. Credo.

(Dile)

1 commento:

  1. Oh, ma che carini!!
    Ps. Io appoggio tanto I gerani sul balcone, li ho sempre avuti a casa, belli belli!! ;)

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