In quest'era
digitale Via delle Cose Nuove è ancora attaccata in modo rimarchevole alla
carta stampata. E non soltanto per il numero di libri in costante aumento, ma
anche per quanto riguarda la stampa periodica. Siamo sommersi di stampa periodica. Probabilmente siamo tra gli utenti
più rognosi del servizio postale, qui sull'altopiano valdarnese. Compriamo un giornale ogni tanto, in genere
per leggere qualcosa in treno. Ci teniamo aggiornati su quello che succede nel
mondo quasi esclusivamente grazie a internet. Ma le riviste… le riviste sono
un'altra cosa. Ne abbiamo per (quasi) tutti i gusti. Alcune ci arrivano
addirittura contro la nostra volontà. Dividiamole per
categoria:
-La stampa associativa.
In realtà questa
espressione potrebbe in sé significare quasi ogni cosa, ma per noi la stampa
associativa è inequivocabilmente la stampa legata all'Agesci, la più importante
associazione scout d'Italia, cui siamo iscritti da decenni entrambi.
Indirettamente, censendoci ogni anno, manteniamo il diritto a ricevere quella
che potremmo chiamare la scout-stampa, e
che infatti non manca mai di arrivare, puntuale, a destinazione. L'Associazione
ha un periodico per ogni fascia d'età dei ragazzi che educa, ma noi siamo soci
adulti, per cui la questione è un tantino diversa, un tantino più… affollata.
Per prima cosa, riceviamo Proposta Educativa
(in duplice copia, è ovvio, una per me e una per lui), la rivista dei capi
Agesci. Poi, essendo entrambi capi brevettati (ossia avendo conseguito, tramite
appropriato percorso di formazione di più anni e appositi campi scuola il
riconoscimento internazionale che certifica che siamo capi scout a tutti gli
effetti), riceviamo RYS Servire, rivista
di approfondimento di misteriosa origine elargita a tutti i capi del nostro
status, nota per il formato quadrato e la straordinaria verbosità elucubrante
dei contenuti (non credevate che fosse possibile fare tanta teoria sullo
scoutismo, eh?).
Inoltre, essendo toscani, è immancabile la rivista della
sezione regionale dell'Associazione, ossia Toscana
Scout, dove, dato l'ambito relativamente ristretto a cui si fa
riferimento, non è raro che compariamo in foto o che vediamo comparire qualche
nostra conoscenza. C'è poi la questione dell'essere capi unità. I capi unità, responsabili delle varie branche di
ragazzi (precisazione utile a chi non è nel giro) ricevono anche la rivista
destinata ai loro ragazzi, quindi negli anni, a più riprese e a seconda dei
nostri incarichi siamo stati raggiunti da vari numeri di Giochiamo (la rivista dei lupetti), Avventura (quella degli esploratori) e Camminiamo insieme (quella dei rover). E non è
finita. Ci sono anche gli speciali, cosa
credevate: sporadicamente arrivano fascicoletti sulla catechesi narrativa o
sulle esperienze in ambiente acqua, per non parlare dei materiali annuali del
Consiglio Generale, seguiti, dopo che il Consiglio Generale stesso ha avuto
luogo, dagli Atti del Consiglio Generale. Insomma, non so se è chiaro, ma con
tutta la scout-stampa che riceviamo in
un solo anno potremmo agevolmente tappezzare l'intera Casina con un'originale
carta da parati. Solo la scrupolosità collezionistica della sottoscritta
impedisce che ciò avvenga, e ripone tutti i numeri in appositi contenitori,
pronti per la consultazione (no, finora non li abbiamo mai consultati).
-La
catto-stampa.
Anche la catto-stampa è una categoria vasta e
variegata, alla Casina. Riflette in effetti le nostre eclettiche relazioni e i
nostri variegati interessi all'interno del mondo cattolico. Chi non ne fa parte
forse stenterà a credere quanto possano essere diverse le posizioni e numerose
le varie realtà interne (del resto anche Agesci è un'associazione cattolica,
quindi immagino che potremmo far rientrare in senso lato nella catto-stampa
anche tutto il paragrafo precedente). Si parte dal reazionario Timone, per anni caratterizzato da una grafica
talmente naif da fare concorrenza agli opuscoli dei Testimoni di Geova (a
proposito, ce ne passano in abbondanza tra le mani anche di quelli, e li
troviamo nella cassetta della posta, pur non essendo abbonati), del tipo
immagine di fulmine se si parla di argomento triste, immagine di corsa su prato
verde se si parla di argomento lieto. Anche se non rendeva giustizia allo
spessore e all'interesse dei contenuti, il tutto aveva un certo fascino, tanto
che, quando di recente la veste grafica è stata rivista sono persino arrivate
lettere di protesta in redazione. Poi riceviamo Tracce,
il mensile di Comunione e Liberazione, al contrario di Timone assai sofisticato e di respiro
internazionale nei contenuti (giusto un po' monotematico-ossessivo nella parte
dedicata alle lettere, come del resto ci si aspetta dal periodico di un
movimento: nel volto di Tizio ho incontrato una
Persona etc etc).
Dal globale al locale, in casa arriva anche Corrispondenza, il semestrale della Diocesi di
Fiesole, un dotto almanacco dai larghissimi fogli, stampato su carta così
spessa che sembra bristol color crema, i cui spassosi contenuti riguardano
principalmente revisioni degli antichi archivi delle parrocchie, approfondimenti
architettonici e artistici sulle pievi della campagna valdarnese, contributi
filosofici e teologici di varia natura. E' così gloriosamente fuori moda che è
impossibile non amarlo. E considerando il numero di preti che conosciamo e/o
frequentiamo, non è strano nemmeno che ci arrivi a casa Il Cenacolo, foglio periodico redatto e stampato dai giovani del
seminario di Fiesole (in effetti non preti a tutti gli effetti ma
wannabe-preti), parte dei quali sono del resto studenti di Damiano alla Facoltà
Teologica.
-Varie.
Una categoria in cui per ragioni d'ordine
metteremo tutto ciò che non abbiamo nominato fino ad ora. Per esempio, gli
interessi professionali e para-professionali di Damiano: Philosophical News da una parte,
Prog dall'altra: quest'ultima una corposa rivista sul progressive rock sempre a rischio di chiudere
i battenti ma che lotta coraggiosamente per uscire dalla nicchia, mantenendo
comunque toni e testi assolutamente autoreferenziali e per lo più nostalgici,
visto che l'età d'oro del prog è
tramontata da un po'. Se una profana come me fa l'esperimento di aprire un
numero a caso e mettersi a leggere, si imbatte in paragrafi del genere: "Riguardo la strumentazione, McLaughlin, da
chitarrista di vecchia generazione, non è mai stato troppo coinvolto dal mondo
dell'effettistica, sebbene sia stato attento ai cambiamenti e ai progressi
della tecnologia sulla musica, utilizzando in modo pionieristico sistemi
all'avanguardia di chitarra synth e MIDI Synclavier, Photon, Roland, Axon,
Fishman e il computer Mac, sia per la composizione/registrazione che dal vivo
al posto di un vero amplificatore e degli effetti per chitarra".
Gasp! Siamo poi stati abbonati per un po' di tempo ad Altroconsumo, da bravi consumatori responsabili intenzionati a
vincere la lotta contro il Golia della grande produzione, ed in casa circolano,
per motivi professionali, diversi numeri di Nuova
Secondaria (dedicata all'insegnamento).
Ma dopo questo
excursus, ci chiederete, qual è la rivista che veramente, veramente leggete
subito? Di cui condividete letture ad alta voce in cucina? Che estraete
immediatamente dall'involucro?
Ebbene, non ne
abbiamo ancora parlato. La rivista di maggior successo in via delle Cose Nuove
è L'Informatore Coop. No, non stiamo
scherzando. L'informatore Coop, che vi
rifilano alla cassa e che vi dà diritto a ben cinque punti premio se lo
ritirate da soli invece di farvelo spedire. Tra condiscendenti approfondimenti
sulle creme per le mani, agendine di appuntamenti popolar-culturali della
Toscana e le quattro pagine centrali degli articoli in offerta ogni mese, ha
anche un'imperdibile rubrica: quella delle lettere. Se non l'avete mai fatto e
ve ne capita un numero tra le mani, leggetela. In queste due paginette, decine
di soci e consumatori scrivono missive il cui tono predominante è
minaccioso-indignato per contestare tutto - tutto,
seriamente!- dell'organizzazione del supermercato in cui fanno la spesa.
A quanto pare lo considerano un loro dovere, così come la redazione considera
suo dovere pubblicarle e rispondere pazientemente anche alle pretese più
assurde. Queste rimostranze, portate avanti con un'acribia che ci affascina,
sono a dir poco esilaranti, e ci fanno sentire dei veri sciagurati per non fare
la spesa con l'occhio di lince del consumatore medio Coop. Interventi del tipo:
"Ho notato che la vostra confezione di Mirtilli del
Borneo Viviverde ha aumentato il suo prezzo di oltre il 13,72 per cento nelle
ultime quattro settimane, considerando IVA e inflazione. Vorrei delle
spiegazioni in merito ad un tale patente esempio di vorace avidità, che vi
spinge a turlupinare il compratore in questo modo indegno."
"Devo constatare con dispiacere che il Salmone
Affumicato Norvegese Fior Fiore Coop è prodotto, a quanto dice l'etichetta
(scritta astutamente in piccolo per ingannare noi poveri consumatori) per oltre
il 99% in acque non italiane!!!!
Dovreste vergognarvi! E' così che sostenete la crisi e promuovete il
Made in Italy?"
"Vorrei formalmente protestare per la sparizione dei
nomi dei santi dal calendario Coop. Infatti ora non so più quando fare gli
auguri per gli onomastici ai miei cugini."
"Vorrei formalmente protestare per il mantenimento
delle festività religiose di Natale e Pasqua nel calendario Coop. E' vergognoso
che una cooperativa ispirata ai valori della laicità come Coop mantenga ancora
in vita tali bieche superstizioni!"
"Siamo nel 2016 ed ancora usate vaschette in
polistirolo per commercializzare i vostri prodotti! Non lo sapete che il
polistirolo è inquinante, è la quattordicesima causa di morte della fauna ittica
e provoca anche il cancro? Perché non convertite l'intera produzione e
distribuite i prodotti sfusi direttamente nelle mani dei clienti? Penso che
sarebbe un piccolo ma importante contributo alla salvaguardia del pianeta."
"Da ormai dodici anni compro ogni settimana il tonno
in scatola coop. Purtroppo, martedì scorso ho dovuto constatare che la
confezione è cambiata, riportando una foto di tonno diversa e la scritta
"Tonno in Scatola" più piccola e non in grassetto. In questo modo si
confonde il cliente, ho impiegato quasi trentacinque minuti a raccapezzarmi.
Non si potrebbero mantenere tutte le confezioni chiare e ben riconoscibili come
erano nel 1975, anno in cui ho fatto la tessera per essere vostra socia?"
"Sono tormentato ogni volta che metto piede in uno dei
vostri supermercati dalla vista di bambini molesti e maleducati che appollaiati
sui seggiolini dei carrelli toccano con mani piene di batteri tutti i prodotti.
Vorrei suggerire di sostituire detti seggiolini con un sistema di guinzagli da
attaccare ai carrelli, più efficiente e a mio avviso più sicuro per tenere
sotto controllo gli individui al di sotto dei dodici anni."
…Ok, in alcuni casi
abbiamo un po' calcato la mano. Ma non troppo, ve lo assicuriamo. Altro che
scout-stampa, catto-stampa e riviste varie. E' questo il vero intrattenimento!
Nessun commento:
Posta un commento