domenica 28 settembre 2014

La coppetta mestruale

NB: in questo post parliamo di un argomento che potrebbe non essere gradevole per tutti. Nella nostra visione si sposa ai post sulla pasta madre o a quelli sulla cucina in lavastoviglie. Percepiamo come argomenti impegnativi o comunque potenzialmente problematici tematiche di tutt'altro genere. Ma non tutte le sensibilità sono uguali. Comunque vi abbiamo avvertito. ;)


In via delle Cose Nuove si usa la Coppetta Mestruale. "Si usa" nel senso che la uso io, perché a dire il vero Damiano non ne ha fino ad ora manifestato l'esigenza. Ma al pari di me, Damiano approva la coppetta, ed è quasi un peccato che non abbia l'opportunità di sperimentarla.
Se, come me un paio di anni fa, e come molti, non avete la più pallida idea di cosa sia una coppetta mestruale e rimanete perplessi anche davanti all'immagine perché non riuscite a capire come si usi o in che modo venga inserita (io ero fermamente convinta che la parte stretta fosse quella da mettere in alto - e no, non è così), allora dovreste informarvi e scoprire che la coppetta mestruale è un'alternativa igienica, confortevole, economica ed ecologica agli assorbenti. E' esattamente quello che il nome suggerisce: una coppetta in silicone anallergico che, inserita in vagina, raccoglie il flusso mestruale, e va periodicamente (al massimo ogni 8 ore) svuotata, sciacquata e reinserita.
E' comprensibile che l'idea, la prima volta che viene sentita, lasci molti esterrefatti, ma cerchiamo di vincere lo scetticismo e approfondiamo un po' l'argomento.
La coppetta è igienica. Sì, so che non siamo abituati ad associare il concetto di "igienico" ad un oggetto che non sia usa e getta. La coppetta è in genere in silicone anallergico, un materiale usato anche in chirurgia. Va sottoposta a disinfezione prima dell'uso e tra una mestruazione e l'altra: il metodo più semplice, comunque assolutamente efficace, è la bollitura per una decina di minuti. Nel corso di uno stesso ciclo, quando la si estrae per svuotarla, è sufficiente sciacquarla con acqua e (se si vuole) un po' di sapone neutro prima di reinserirla. La vagina non è un ambiente "sterile", nel senso che non è affatto priva di forme di vita, ma ha una sua flora batterica specifica, che la protegge dalle infezioni e che la difende da corpi molto meno "sterili" di una coppetta bollita e pulita.
La coppetta è anche molto confortevole. Dal momento che raccoglie il flusso e non lo assorbe, previene il rischio di secchezza vaginale spesso associata all'uso di tamponi interni troppo assorbenti, mantenendo comunque tutti i vantaggi di praticità di un assorbente interno. Risparmia dallo sfregamento continuo contro una superficie di plastica sbiancata chimicamente come quella degli assorbenti esterni, che spesso, soprattutto in estate, provoca irritazioni. Salva dai cattivi odori perché il sangue, restando all'interno della vagina, non comincia a corrompersi -è questo che provoca il caratteristico odore che si associa agli assorbenti usati.  Inoltre, anche se può essere difficile crederlo, una volta correttamente inserita non si avverte in alcun modo, al punto che si rischia quasi di dimenticarsi della sua presenza. L'inserimento e l'estrazione possono richiedere qualche tentativo per impratichirsi, ma diventano poi così automatiche da non richiedere alcuno sforzo. In parole povere, la coppetta è comoda: più comoda delle alternative!
La coppetta è molto economica e molto ecologica, e la cosa è piuttosto intuitiva, se si considera che costa (a seconda della marca) in media una ventina di euro e dura svariati anni, evitando così non solo la spesa mensile del pacco di assorbenti usa e getta, ma anche il loro conseguente smaltimento come spazzatura (e gli assorbenti sono tra le cose meno degradabili che si trovano in commercio).

Insomma, in via delle Cose Nuove è stata sposata fin dall'inizio la causa delle eco-mestruazioni - pur mantenendo un certo distacco dall'entusiasmo di altre militanti, i cui risvolti  divertenti potrebbe capitarvi di scoprire se fate una ricerca in rete sull'argomento (sia detto con simpatia!): c'è chi concima amorevolmente i propri gerani -in posizione strategica sul davanzale del bagno - sversandovi il contenuto della coppetta e celebrando così il mistico legame tra la Femminilità e la Madre Terra, c'è chi colleziona coppette di diverse marche e colori ("Oh, la nuova Ladycup color turchese! Devo averla!"). Ci sono forum dedicati (utili per chi è ai primi passi) in cui si discute delle tecniche di piegatura per l'inserimento (a "c", a "s", a "tulipano"…) e si mettono a confronto le esperienze. Ci sono siti di recensioni ("Ho provato la Meluna taglia S color viola. Il colore è gradevole, la consistenza mediamente flessibile, bordi tondeggianti, gambo a pallina, capienza 23 mm…" e così via). C'è anche il versante mestruo-femminista che vede la coppetta come il grande strumento di liberazione della donna, la via che porterà ad infrangere il tabù mestruale e sconfiggerà le logiche commerciali in cui la diffusione degli assorbenti usa e getta ci ha precipitate, facendo riscoprire a tutte un contatto libero e liberante con il proprio corpo... 
Sia come sia, in Via delle Cose Nuove apprezziamo molto la coppetta, e ne consigliamo l'uso  a tutti (o meglio, a tutte). Vale veramente la pena: provare per credere!

(Dile)

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