NB:
in questo post parliamo di un argomento che potrebbe non essere gradevole per
tutti. Nella
nostra visione si sposa ai post sulla pasta madre o a quelli sulla cucina in
lavastoviglie. Percepiamo come argomenti impegnativi o comunque potenzialmente
problematici tematiche di tutt'altro genere. Ma non tutte le sensibilità sono
uguali. Comunque vi abbiamo avvertito. ;)
In via delle Cose
Nuove si usa la Coppetta Mestruale. "Si usa" nel senso che la uso io,
perché a dire il vero Damiano non ne ha fino ad ora manifestato l'esigenza. Ma
al pari di me, Damiano approva la coppetta, ed è quasi un peccato che non abbia
l'opportunità di sperimentarla.
Se, come me un paio
di anni fa, e come molti, non avete la più
pallida idea di cosa sia una coppetta mestruale e rimanete perplessi
anche davanti all'immagine perché non riuscite a capire come si usi o in che modo venga
inserita (io ero fermamente convinta che la parte stretta fosse quella da
mettere in alto - e no, non è così), allora dovreste informarvi e scoprire che
la coppetta mestruale è un'alternativa igienica, confortevole, economica ed
ecologica agli assorbenti. E' esattamente quello che il nome suggerisce: una
coppetta in silicone anallergico che, inserita in vagina, raccoglie il flusso
mestruale, e va periodicamente (al massimo ogni 8 ore) svuotata, sciacquata e
reinserita.
E' comprensibile che
l'idea, la prima volta che viene sentita, lasci molti esterrefatti, ma
cerchiamo di vincere lo scetticismo e approfondiamo un po' l'argomento.
La coppetta è igienica. Sì, so che non siamo
abituati ad associare il concetto di "igienico" ad un oggetto che non
sia usa e getta. La coppetta è in genere in silicone anallergico, un materiale
usato anche in chirurgia. Va sottoposta a disinfezione prima dell'uso e tra una mestruazione e l'altra: il metodo più semplice, comunque assolutamente efficace, è
la bollitura per una decina di minuti. Nel corso di uno stesso ciclo, quando la
si estrae per svuotarla, è sufficiente sciacquarla con acqua e (se si vuole) un
po' di sapone neutro prima di reinserirla. La vagina non è un ambiente
"sterile", nel senso che non è affatto priva di forme di vita, ma ha
una sua flora batterica specifica, che la protegge dalle infezioni e che la
difende da corpi molto meno "sterili" di una coppetta bollita e
pulita.
La coppetta è anche molto confortevole. Dal
momento che raccoglie il flusso e non lo assorbe, previene il rischio di
secchezza vaginale spesso associata all'uso di tamponi interni troppo
assorbenti, mantenendo comunque tutti i vantaggi di praticità di un assorbente
interno. Risparmia dallo sfregamento continuo contro una superficie di plastica
sbiancata chimicamente come quella degli assorbenti esterni, che spesso,
soprattutto in estate, provoca irritazioni. Salva dai cattivi odori perché il
sangue, restando all'interno della vagina, non comincia a corrompersi -è questo
che provoca il caratteristico odore che si associa agli assorbenti usati. Inoltre, anche se può essere difficile
crederlo, una volta correttamente inserita non si avverte in alcun modo, al
punto che si rischia quasi di dimenticarsi della sua presenza. L'inserimento e
l'estrazione possono richiedere qualche tentativo per impratichirsi, ma
diventano poi così automatiche da non richiedere alcuno sforzo. In parole
povere, la coppetta è comoda: più comoda delle alternative!
La coppetta è molto economica e molto ecologica,
e la cosa è piuttosto intuitiva, se si considera che costa (a seconda della
marca) in media una ventina di euro e dura svariati anni, evitando così non
solo la spesa mensile del pacco di assorbenti usa e getta, ma anche il loro
conseguente smaltimento come spazzatura (e gli assorbenti sono tra le cose meno
degradabili che si trovano in commercio).
Insomma, in via
delle Cose Nuove è stata sposata fin dall'inizio la causa delle
eco-mestruazioni - pur mantenendo un certo distacco dall'entusiasmo di altre
militanti, i cui risvolti divertenti
potrebbe capitarvi di scoprire se fate una ricerca in rete sull'argomento (sia
detto con simpatia!): c'è chi concima amorevolmente i propri gerani -in
posizione strategica sul davanzale del bagno - sversandovi il contenuto della
coppetta e celebrando così il mistico legame tra la Femminilità e la Madre
Terra, c'è chi colleziona coppette di diverse marche e colori ("Oh, la
nuova Ladycup color turchese! Devo
averla!"). Ci sono forum dedicati (utili per chi è ai primi passi) in cui si discute delle tecniche di
piegatura per l'inserimento (a "c", a "s", a "tulipano"…) e si mettono a confronto le esperienze. Ci sono siti di recensioni ("Ho provato la Meluna
taglia S color viola. Il colore è gradevole, la consistenza mediamente
flessibile, bordi tondeggianti, gambo a pallina, capienza 23 mm…" e così
via). C'è anche il versante mestruo-femminista che vede la coppetta come il
grande strumento di liberazione della donna, la via che porterà ad infrangere
il tabù mestruale e sconfiggerà le logiche commerciali in cui la diffusione
degli assorbenti usa e getta ci ha precipitate, facendo riscoprire a tutte un
contatto libero e liberante con il proprio corpo...
Sia come sia, in Via
delle Cose Nuove apprezziamo molto la coppetta, e ne consigliamo l'uso a tutti (o meglio, a tutte). Vale veramente
la pena: provare per credere!
(Dile)
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